USL E UCS SUL GIORNO DELLA MEMORIA, PRIMO NOSTRO DOVERE: ESSERE UMANI

Viviamo in un tempo in cui il mondo irreale dei social sembrerebbe essere tenuto in maggior conto di quello reale.

Si tratta di uno spazio dove non esiste memoria del passato se non “short-term memory”, tutto è veloce, tutto è assorbito e “digerito” senza colpo ferire.

È dunque fondamentale che ogni anno il 27 gennaio venga celebrato il Giorno della Memoria.

È esercizio sempre utile guardare in faccia l’orrore degli anni più feroci mai vissuti e rinverdirne la memoria, ci deve però essere necessariamente anche altro, perché il rischio è quello altrimenti di rimanere concentrati su qualcosa che viene percepito come esterno e lontano, come se il male fosse confinato in quel pezzo di storia.

Sappiamo bene che non è così, che per essere compiutamente uomini occorre domandarsi costantemente se il germe del male sta cercando di colonizzare anche le nostre azioni e il contesto nel quale viviamo, che non è purtroppo un contesto di pace.

Essere vigili su questo punto è imprescindibile.

Sembrano paragoni forti e lo sono di certo, ma è inevitabile interrogare il proprio io e trovare le risposte di cui il nostro tempo ha un bisogno quasi disperato.

“Il 27 gennaio 1945 le truppe sovietiche della 60ª Armata arrivarono per prime presso la città polacca di Auschwitz, scoprendo il vicino campo di concentramento, liberandone i superstiti. La scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l’orrore del genocidio nazista.”

L’auspicio è che la conoscenza approfondita di ciò che è stato sia per tutti noi un faro per l’oggi e il domani e qualunque sia il nostro ruolo nella società in cui viviamo ci porti ad una compiuta consapevolezza: abbiamo una responsabilità immensa, che è quella derivante prima di tutto dall’essere umani.

 

 

San Marino, 25 Gennaio 2023                                                      USL e UCS

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