SG USL Busignani: tempi della politica, contributi non pagati, futuro del Paese

Dopo la pausa di Ferragosto, il  Segretario Generale del Sindacato Unione Sammarinese dei Lavoratori, Francesca Busignani, interviene su politica e attualità.

 

In questo momento secondo lei la politica è un punto di riferimento per la cittadinanza?

“La politica deve essere come un buon padre di famiglia, questo purtroppo non sempre avviene. Abbiamo visto spesso una maggioranza o parte di essa che una volta andata all’opposizione, ha trovato immediatamente tutte le soluzioni ai problemi del Paese. Parimenti, a volte, chi è arrivato in maggioranza dall’opposizione, quelle soluzioni tutelanti per la cittadinanza e che tendevano a favorire il benessere sociale e a incentivare lo sviluppo reale, non sempre è riuscito a portarle avanti. È  chiaro che non si può fare di tutta un’erba un fascio, come è chiaro che in ogni schieramento politico ci sono persone che hanno realmente voglia di lavorare responsabilmente per risolvere i problemi e far sentire al sicuro le persone”.

A proposito di ritmi di lavoro, che opinione si è fatta sui tempi della politica?

“Purtroppo i tempi della politica a volte sono scollegati dalla vita reale del Paese. Mi viene sempre da sorridere quando sento che anni di mandato non sono considerati sufficienti per portare avanti risultati concreti e benefici per la collettività; guarda caso proprio negli ultimi cinque minuti si sarebbe fatto tutto, ma oibò purtroppo non si è più seduti su quelle poltrone. Quando nelle campagne elettorali si parla di cambiamento e all’interno dei programmi ci sono molti punti interessanti che vogliono portare una crescita, una sburocratizzazione, un aiuto concreto alla popolazione e poi non vengono tradotti in fatti concordandoli con le parti sociali, la collettività giustamente tende ad allontanarsi sempre di più dalla politica. Ci vogliono ritmi di lavoro serrati, in un’ottica propositiva e non vessatoria con un confronto reale e mirato con le parti sociali, dando dei tempi di risposta alla collettività che non solo facciano invertire la percezione spesso negativa sui tempi della politica, se non sulla politica stessa. Noi come Usl saremo sempre disponibili al dialogo e al confronto con chiunque intraprenda un percorso che porti a risultati non frettolosi ma sicuramente veloci a tutela dei nostri concittadini”.

Siamo giunti probabilmente ormai all’ultimo scorcio di legislatura, c’è a suo avviso ancora spazio per la politica per incidere sulle esigenze della collettività?

“La politica è in forte ritardo nel dare quelle risposte che le persone da troppo tempo attendono. Ho ascoltato con attenzione le dichiarazioni di importanti esponenti politici che hanno parlato della necessità di uno sforzo maggiore per mettere in campo aiuti contro i rincari generalizzati che stanno mettendo a dura prova i cittadini. Noi ne parliamo da anni, se finalmente qualcuno anche della maggioranza è pronto a darci ascolto e a condividere un percorso che sani i problemi rimasti irrisolti, ci troverà pronti a dare il nostro contributo. Fare un’apertura di credito quindi è doveroso anche perché se c’è la reale volontà non occorrono tempi lunghi per dar seguito alle parole dette. Si aumentino gli assegni familiari e si aiutino le future mamme prevedendo, laddove necessario, un periodo di maternità anche per le donne senza occupazione. Si faccia in modo che la commissione prezzi sia realmente operativa e vigili dunque su eventuali speculazioni. Si faccia tornare l’AASS un fiore all’occhiello, visto che ha dei lavoratori veramente in gamba al suo interno, senza che continui a gravare sulle tasche della collettività con rincari che non sono tutti figli dell’aumento delle materie prime. E si mettano in campo quegli aiuti a chi non arriva a fine mese di cui a tanti tavoli si è finora soltanto parlato. Misure che devono necessariamente comprendere anche interventi per calmierare le utenze, gli affitti, i mutui, il caro spesa! Ben vengano dunque le recenti dichiarazioni di politici di maggioranza e opposizione purché come già detto alle parole seguano i fatti”.

Restando nella sfera dell’attualità, in Consiglio si è parlato di inasprimento delle pene per coloro che, tra l’altro, non versano i contributi ai lavoratori, qual è la sua visione?

“Sono almeno 15 anni che batto il chiodo su questa tematica. 15 anni in cui poco o nulla è stato fatto, nonostane il forte impegno dei lavoratori degli uffici preposti. Prova ne sono i buchi milionari con cui ci troviamo a dover fare i conti. Per come la vedo io serve a poco chiudere la stalla quando ormai i buoi sono usciti. Ci sono delle difficoltà oggettive e non è detto che un imprenditore riesca sempre ad evitare passi falsi, dal canto suo uno Stato serio prende in considerazione le segnalazioni e interviene quando ancora possono esserci soluzioni tutelanti per i lavoratori, per il Paese e perché no, anche per l’imprenditore stesso. Se invece si lasciano passare anni, si approvano piani di rientro biblici, allora è chiaro che ogni soluzione lascia il tempo che trova. Ci sono anche oggi realtà sulle quali forse, a giudicare dal numero delle segnalazioni che arrivano, sarebbe opportuno fare dei controlli e velocizzare le tempistiche di rientro della liquidità non versata, che si tratti di tasse, contributo o quanto altro dovuto. Anche qui ribadisco che noi siamo e saremo sempre disponibili a lavorare con chi ha l’intenzione di attuare quelle normative che creino uno stato di diritto che tenga al riparo i cittadini dalle ingiustizie ”.

Spesso lei ha richiamato la politica sulla necessità di intervenire nella sfera della disabilità, a che punto siamo?

“Sempre allo stesso punto purtroppo.  Come Sindacato non siamo quasi mai stati convocati per dialogare su questo tema e sono numerosissime le persone che si sono rivolte a noi lamentando di non trovare nessuno disposto ad ascoltare. I problemi sono diversi e in diversi ambiti: quando per esempio si fissano i requisiti economici per l’ediliza sociale, non si può non tener conto che in caso di disabilità non possono essere gli stessi così come per gli assegni familiari. Vanno inoltre ampliate le norme per assistere i disabili, anche se residenti in Italia, o quella per l’inserimento lavorativo che deve essere realmente inclusiva esattamente come tutto ciò  che concerne l’assistenza a trecentosessanta gradi per queste situazioni. Occorre ritrovare il senso di portare avanti un’azione politica, in sinergia con le parti sociali, che certo non può prescindere dal mettersi in ascolto dei problemi della cittadinanza. In Repubblica abbiamo diversi uffici ed Enti che si battono tutti i giorni per tentare di dare sollievo a chi è più in difficoltà, spesso non avendo gli strumenti per porterli aiutare fino in fondo. Penso che sarebbe una cosa ottima fare un tavolo tutti assieme col Governo per dare finalmente l’aiuto e quindi il giusto sollievo e le dovute risposte a chi questi problemi li vive ogni giorno sulla propria pelle e sulla pelle dei propri familiari”.

Ritornando al Consiglio e quindi alla politica, se effettivamente questa legislatura fosse agli sgoccioli, per lei qual è la forza politica che potrebbe traghettare il Paese verso un futuro migliore?

“Guardi, come Segretario Generale di USL per me non è importante il colore del prossimo Governo, è importante avere un Esecutivo che sia composto da persone di parola, che diano immediatamente il segnale che la popolazione è il centro di questo Paese e deve essere tutelata, che quando c’è un problema non ne trova altri 5, ma li risolve dialogando con le parti sociali e con tutti gli attori del settore dove il problema si manifesta. Questo non vuol dire che non sono state fatte cose buone in questo Governo o nei precedenti, questo vuol dire capire le complessità, cercando soluzioni in ottica positiva, ascoltare ed essere realmente convinti che le politiche recessive non sono la strada giusta da percorrere, così come è emerso chiaramente anche nell’assise dei cinquant’anni dell’Etuc”. David Oddone, La Serenissima

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