Tutto pronto per lo sciopero generale di martedì dove i Lavoratori faranno sentire forte la loro voce per dire NO al protrarsi all’infinito di una stagione di sacrifici a senso unico che sta realmente prostrando la popolazione.
Si scende in piazza contro una riforma delle pensioni che anziché mettere al sicuro le future generazioni, spirito con il quale era stata portata avanti e condivisa nei numerosi incontri con le OOSS, pone il problema del depauperamento del fondo pensioni, non contemplando un accompagnamento adeguato da parte dello Stato e oltretutto non considerando la redditività di Fondiss.
Inoltre si fa un gran parlare di sostegno alla genitorialità e poi al momento di passare dalle parole ai fatti, non si trova traccia di tali aiuti. Lo ha ben detto Enrico Biordi, Segretario della Federazione Artigianato e Industria: “Progresso significa anche garantire un elevato grado di tutela nei confronti di donne e lavoratrici madri. La riforma delle pensioni non dà risposte dignitose a questi temi, che assieme a una profonda riflessione sui lavori usuranti, l’avrebbero resa almeno al passo con i tempi in cui viviamo”.
Non c’è solo una riforma per nulla lungimirante delle pensioni, a frenare la crescita del Paese c’è anche lo stallo del rinnovo dei contratti. “In un mondo del lavoro dove si pretendono lavoratori sempre più formati e flessibili – ha rimarcato Lucia Ceccoli, Segretario della Federazione Servizi e Commercio – è inaccettabile che vi siano contratti scaduti da anni. Il rispetto del lavoratore passa anche e soprattutto dal riconoscimento dei suoi diritti, in questo caso un contratto rinnovato sotto il profilo economico e normativo”.
Sempre più persone si trovano infatti a fare i conti con aumenti generalizzati cui spesso si aggiungono le spese per accedere privatamente alle cure mediche. Per come la vede Mattia Marzi, Segretario della Federazione Pubblico Impiego: “Oggi serve un “nuovo ospedale”, non un ospedale nuovo. Purtroppo la carenza di personale e la mancanza di un atto organizzativo da cui derivi il piano del fabbisogno, rendono impossibile a chi opera nella Sanità fornire a chi soffre tutto l’aiuto che si vorrebbe”.
Sono numerose come si vede le criticità che fanno vedere ai sammarinesi un futuro nero. E’ per scongiurare il venire avanti di scenari sempre più bui che tutti i lavoratori sono chiamati a scendere in piazza.
Sono da respingere con forza le proposte di super rincari delle bollette delle utenze, già gravate da una serie di aumenti. Il balletto di dichiarazioni rilasciate su questo tema dalle autorità competenti ha contribuito soltanto a spaventare aziende e famiglie già provate dalla pandemia prima e dagli aumenti generalizzati poi.
Martedì saremo in piazza per rispedire al mittente provvedimenti inutili o addirittura dannosi per il futuro di San Marino!!!!!!
San Marino 11 novembre 2022 L’Unione Sammarinese dei Lavoratori