Come USL stiamo dando ampio spazio alla collaborazione internazionale e nazionale, nel tentativo di unire le forze contro il dilagare d’indirizzo verso l’Austerity, purtroppo globalmente adottato o in via di adozione dagli Stati.
Da un lato la crisi minaccia di far scivolare sempre più persone nella fascia di povertà, dall’altro, in quasi tutto il mondo, l’esplosione a livelli mai visti prima di elusione ed evasione, ha reso i furbetti super ricchi ancora più ricchi.
È chiaro che c’è una ricchezza sana generatrice di altra ricchezza, ma stiamo assistendo in questo periodo purtroppo ad una pagina assolutamente inedita a livello mondiale, in cui si accentua ancor di più l’enorme disparità fra cittadini, l’1% della popolazione, è responsabile del 70% di evasione e non si tratta sicuramente di lavoratori subordinati ordinari o altre tipologie per semplificare “normali”.
Gli Stati dovrebbero fare in modo di creare le migliori condizioni possibili per dare la possibilità di produrre meritati utili ma ha anche il dovere di vigilare affinché i furbetti non eludano il fisco e soprattutto paghino quanto dovuto ai lavoratori.
E qui veniamo ad una pagina dolente che riguarda purtroppo anche San Marino. Da tempo immemorabile USL lotta contro il fenomeno tossico della mancanza del pagamento dei contributi ai dipendenti e delle tasse in generale.
L’attuale SG di USL, Francesca Busignani, è da più di un decennio che solleva tale problematica, fin dai tempi in cui era Segretario di Federazione.
Quindi nonostante USL e non solo, abbia tenuto l’attenzione costantemente alta, si parla ora di milioni di euro che mancano all’appello; siamo convinti che, se non si presta orecchio a ciò che viene avanti da chi rappresenta i lavoratori, il rischio è appunto quello di dover gestire i problemi quando gli stessi sono diventati sicuramente di difficile gestione.
Alcune domande sorgono spontanee: perché sulle aziende inadempienti si sta pensando di agire a distanza di anni quando ormai in molti casi, quasi nulla si può più fare? Perché a ditte che in anni hanno cambiato nome, ma non il modus operandi, si sono concessi piani di rientro ridicoli rispetto all’ammontare del buco creato? Perché non si sono introdotte norme a tutela, confrontandosi anche con le OOSS, che potessero velocizzare o migliorare le azioni da mettere in campo per poter agire tempestivamente?
È chiaro che accogliamo favorevolmente la presa d’atto della problematica, meglio tardi che mai, ma adesso ci aspettiamo ancor di più l’apertura di un tavolo permanente che tocchi e dia soluzioni a tutte le problematiche di San Marino.
Sarebbe auspicabile che una volta tanto gli appelli delle OOSS non cadessero nel vuoto, è urgente anzi mettersi in ascolto e dar seguito alle molte richieste che per ora non hanno ottenuto risposta, prima fra tutte quella di adottare politiche dei redditi che vadano a colmare la perdita di potere d’acquisto che sta colpendo e mettendo letteralmente in ginocchio tantissimi lavoratori del nostro Paese.
Le implicazioni di quanto accaduto riguardano la collettività tutta ed è per questo motivo che USL assieme alle altre OOSS, a colloquio con il Fondo Monetario Internazionale, ha ribadito il proprio forte no a politiche di Austerity che andrebbero a colpire ancora una volta la parte più debole della popolazione.
Entrate eventualmente mancanti del bilancio non devono in nessun modo essere ricercate tra i cittadini onesti ed operosi perché oltre ad essere profondamente iniquo, questo avrebbe un effetto nefasto sul Paese nel quale si innescherebbe una spirale di povertà che nel lungo termine non risparmierebbe nessuno.
Da parte di USL e delle altre OOSS sono state evidenziate anche tutte le perplessità legate al lavoro interinale sul quale l’FMI ha dato parere non negativo; riteniamo che in un territorio così piccolo, in un contesto dove per fortuna grazie anche ai contratti collettivi con valenza erga omnes i lavoratori non subiscono disparità a parità di operato e viste le percentuali di occupazione, non abbia senso.
Inoltre l’SG Busignani ha evidenziato che senza reale coesione d’intenti fra le parti non si otterranno mai risultati realmente concreti; ha anche ribadito all’FMI che sarebbe auspicabile che tenessero conto che è imprescindibile mantenere le nostre peculiarità virtuose e i nostri equilibri, poiché non siamo un macro Stato e non possiamo essere assoggettati nelle valutazioni o nelle linee d’indirizzo ad essi.
Questi sono alcuni dei punti trattati dal SG di USL in delegazione assieme al Segretario Marco Santolini e a Daniele Tomasetti, al Fondo Monetario Internazionale quando si è entrati nel vivo delle problematiche legate al mondo del lavoro e della Repubblica.
San Marino 08/10/2023 Unione Sammarinese Lavoratori