SG USL Francesca Busignani: “sciopero inevitabile se il Governo non inverte la rotta. Rischio povertà ora colpisce anche chi lavora”

Intervista al Segretario Generale di USL Francesca Busignani apparsa su La Serenissima del 12 dicembre 2023 a firma David Oddone

 

Segretario, soddisfatti del rinnovo del contratto Pa?

“Come punto di ripartenza e non di arrivo sì, anche se purtroppo,  essendo arrivata così lunga la fine della contrattazione, il Governo ci ha costretto,  per poter dare la possibilità ai  dipendenti della PA di votare questo contratto,  di condensare un ciclo di  assemblee,  che si sarebbero potute spalmare in un lasso di  tempo più consono ,  quasi tutte,  in una settimana. La sinergia fra i tre sindacati è stata fondamentale per arrivare alla firma del Contratto. Ora, come è giusto che sia per un, anzi tre sindacati che non sono autoreferenziali, sono in corso  le assemblee per il voto dei lavoratori e delle lavoratrici sullo stesso. Ci tengo a ringraziare pubblicamente i Segretari delle Federazioni Pubblico Impiego, Simona Mazza, Milena Frulli, Antonio Bacciocchi e i loro funzionari per essere riusciti in una non facile trattativa. Dopo 12 anni di diritti persi per strada, non sarebbe stato accettabile procrastinare ancora un rinnovo che certamente lascia questioni irrisolte, ma che ha introdotto nuove tutele, l’eliminazione di molte discriminazioni fra lavoratori e non ultimo un aumento del 6% in tre anni, in linea con i rinnovi degli altri contratti.

La trattativa era partita da percentuali molto più basse, purtroppo è chiaro che in un momento di inflazione impazzita i contratti non possano coprirla interamente con gli aumenti quindi è palese che lo Stato deve adottare quelle politiche di welfare state per colmare almeno in quota parte il gap inflazionistico su tutti i contratti.

Si tratta dunque di un buon punto di partenza, si devono però chiaramente riprendere i lavori al più presto perché questo rinnovo scade alla fine del 2024, vale a dire che non possiamo permetterci pause e che il confronto deve riprendere dai primi giorni del 2024 a ritmi serrati”.

 

Violenza contro le donne ma non solo. Esiste anche una violenza economica. Le donne spesso sono sottopagate rispetto agli uomini. Perché accade? Cosa si sta facendo di concreto? Qual è la situazione in Repubblica?

“San Marino ritengo sia più avanti rispetto ad altri Paesi, lo si vede da quante donne ricoprono ruoli chiave in realtà importanti non soltanto a livello istituzionale. Tuttavia a volte si fa l’errore di guardare soltanto la superficie, il che fa perdere il contatto con una realtà che non sempre è altrettanto rosea. Come USL infatti incontriamo donne che lamentano di non riuscire a conciliare la vita lavorativa con la famiglia e che per questo rinunciano a ricoprire ruoli anche ben pagati. Altra grossa problematica, sempre per non rimanere sulla superficie delle cose è che, nonostante contratti erga omnes, che garantiscono lo stesso trattamento retributivo a parità di mansione, spesso le donne vengono assunte a livelli inferiori rispetto agli uomini. La violenza economica non ricade però solo sulle donne, a volte capita che una persona assunta per un determinato ruolo viene ritenuta valida e meritevole di avanzamento di livello fino a quando non palesa il proprio orientamento sessuale, che se diverso da quello che un bigotto ritiene la normalità, viene a volte rallentata o addirittura fermata. Quello che si può e si deve fare ulteriormente è riuscire ad invertire o a sensibilizzare il mondo del lavoro su queste tematiche. È chiaro che si devono creare infrastrutture, magari anche interne alle aziende, che supportino e aiutino le mamme o i papà che accudiscono i figli anche in orario lavorativo; ma una norma in tal senso, non supportata da un cambio di mentalità purtroppo rischia di avere le gambe corte, soprattutto se non condivisa con chi si confronta e rappresenta i lavoratori tutti i giorni”.

 

Politica dei redditi. Avete sottolineato più volte il silenzio del Governo. Irreversibile la strada verso lo sciopero generale?

“Nulla è irreversibile, ma se da febbraio ad oggi nonostante le ripetute richieste delle OOSS di intervenire in materia di politica dei redditi nessuna risposta è arrivata, è difficile credere che di qui all’approvazione della Finanziaria, qualcosa cambi. Difficile sì, ma non impossibile se questo Governo, anche alla luce dell’incontro di pochi giorni fa, inverte la rotta e mette nella Finanziaria gli interventi richiesti. Deve essere ben chiaro che il nostro obiettivo non è quello di andare in piazza a prescindere, ma è quello di ottenere le tutele che servono alle fasce più deboli che non arrivano a fine mese e quello di aiutare chi, pur lavorando, fatica ad arrivare a fine mese; perché ricordiamoci bene che oltre a contrastare fenomeni di povertà, bisogna fare n modo di salvaguardare anche chi povero non è ma rischia di diventarlo”.

 

Può dare un giudizio su questa legislatura ormai agli sgoccioli?

“Se dovessi esprimere un giudizio sulla base degli articoli di giornale che abbiamo letto o delle dichiarazioni che anche in questi giorni abbiamo ascoltato, dovrei dare il migliore dei giudizi possibili. Basando il giudizio sui fatti concreti è sicuramente più severo. È sempre difficile giudicare da fuori, ma le OOSS più che critiche hanno messo nero su bianco proposte di merito, con l’intenzione di lavorare assieme in un tavolo condiviso. Ciò non sempre o meglio, quasi mai è avvenuto. Rimangono in stallo diverse Riforme rispetto alle quali a tutt’oggi purtroppo nulla emerge. Le proposte sul welfare state sono state completamente ignorate ad oggi nei fatti concreti. Bisogna però riconoscere che nella trattativa sulla Riforma del Lavoro, c’è stata da parte del Segretario competente una buona interazione, che ha contribuito a creare un clima proficuo alla condivisione”.

 

L’associazione all’Unione Europea sarà positiva per San Marino? Referendum sì o no?

“È evidente che guardi con favore ma anche con grande attenzione un possibile nuovo accordo con l’Unione Europea, per gli effetti che avrà sull’economia, sulle Istituzioni e sul futuro del lavoro. Una volta sottoscritto l’accordo dovremo operare nell’ambito di precise direttive comunitarie e avremo interlocutori preparati e tecnici con i quali non sarà sempre facile dialogare per la difesa delle prerogative di un Paese di 61 km2 e 35.000 abitanti, che non può essere paragonato a Paesi ben più grandi. Oggi non siamo in grado di entrare nel merito dell’accordo, proprio perché non abbiamo ancora un testo definitivo. Ma quando ci sarà e comprenderà quelle deroghe e quelle clausole di salvaguardia che sono indispensabili per un Paese come il nostro contribuiremo con obiettività, sapendo che il futuro della nostra Repubblica, dipenderà molto dalle scelte che tutta San Marino e non solo la politica, saprà fare nell’esclusivo interesse dei cittadini.

Il referendum potrà essere celebrato, nel momento in cui la cittadinanza verrà informata nel dettaglio rispetto ai contenuti dell’accordo”.

 

Frontalieri lavoratori e frontalieri pensionati. Perché non si riesce a risolvere definitivamente la questione delle doppie imposizioni?

“È stato fatto un buon lavoro da parte della CGIL CISL UIL che hanno portato a casa l’innalzamento della franchigia a 10.000 euro per i lavoratori frontalieri, ma ancora non tutto è risolto.

Ricordo anche che il CSIR composto da CSdL, CDLS, USL, CGIL, CISL e UIL, ha da poco concluso una campagna di sensibilizzazione dal titolo ‘ORA BASTA. Tutti i frontalieri sono uguali in diritti e dignità’, raccogliendo innumerevoli cartoline firmate dai lavoratori, con l’intento di spronare il Governo italiano e sammarinese al fine di eliminare le differenze di trattamento del lavoro frontaliero.

Credo che la politica non debba perdere altro tempo, perché il grande rischio è di lasciarsi sfuggire l’opportunità di trovare una soluzione e mettere un punto a forme di discriminazione tra lavoratori che dovrebbero avere pari trattamenti basati sul luogo dove lavorano e non sul luogo dove vivono. Penso che in merito ai pensionati frontalieri purtroppo ci sia della confusione interpretativa da parte dell’Agenzia delle Entrate, che pretende di tassare le pensioni dei frontalieri, già tassate a San Marino come previsto dagli accordi bilaterali”.

 

Debito pubblico e questione Npl. Qual è il suo giudizio sulle decisioni dell’esecutivo?

“Mi sembra di ricordare, mentre in troppi soffrono di amnesia, che i problemi legati al debito pubblico e agli Npl ce li trasciniamo da ormai molto tempo. Addossarne le colpe al Governo in carica non sarebbe onesto intellettualmente. Sulla gestione invece, mi lasci dire che forse si poteva puntare a recuperare qualcosa in più, spendendo qualcosa in meno e che parimenti in fase di contrattazione del debito, si poteva ambire a risparmiare alcuni punti percentuali in termini di tassi d’interesse”.

 

Cosa si aspetta dalla imminente campagna elettorale e quale tipo di Governo vorrebbe che ne scaturisse?

“Dall’imminente campagna elettorale le dico cosa vorrei non aspettarmi, vorrei che non fosse basata su attacchi personali o j’accuse feroci. Che non si incentrasse sul sottolineare in maniera gonfiata le pecche ma che fosse propositiva e con obiettivi tutelanti per la cittadinanza. Le persone non ne possono più di vedere una politica litigiosa oltremodo che avanza a colpi sotto la cintura e attacchi personali. Le persone hanno il diritto di potersi fidare della politica se la politica vuole che la popolazione faccia il proprio dovere elettorale. È chiaro che il discorso è generico e che non tutti e non in tutti gli schieramenti ci sono persone di parole e non di parola, ma lei capisce bene che il ragionamento è ampio e per sviscerarlo al meglio dovrebbe scrivere diverse pagine.

Mi piacerebbe che il futuro Governo, a prescindere dal colore, ma anche la politica tutta, mettesse la persona realmente al centro, non facendola sentire sola. Bisogna ricreare un clima di fiducia, ci vuole fiducia. Senza la fiducia delle persone, ogni progetto, anche il più lodevole, rischia di rimanere vano. San Marino è le sue persone, la sua popolazione e deve essere quindi, anche sinonimo di tutela, condivisione, etica, senso di appartenenza, buonsenso, sensibilità e dialogo. Per tutelare i giovani, i lavoratori, i pensionati, non si possono pensare strategie recessive, non si possono far subire ai cittadini, scelte forse giustificate dai numeri del bilancio, ma non dalla necessità di far sentire i sammarinesi al sicuro. Lo stesso Socrate citava che la politica deve ricercare il bene collettivo, il bene comune. Chi siamo noi per sconfessarlo”?

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