Referendum contratto edilizia: consenso pressoché unanime

Diventano definitivi l’aumento una tantum per gli anni 2018-2022 e gli incrementi in busta paga del 2% per il 2023, dell’1,5% per il 2024, e dell’1% per il 2025. È il  secondo rinnovo contrattuale che assume valore erga omnes ai sensi della legge n. 59/2016 sulla rappresentatività

RSM 4 maggio 2023 – Con un solo voto contrario, nella giornata di ieri i lavoratori dell’edilizia privata, riuniti in assemblea presso la sala Montelupo di Domagnano,  hanno approvato pressoché all’unanimità il rinnovo contrattuale del settore raggiunto con le controparti datoriali ANIS, OSLA e UNAS.

Con l’approvazione del contratto nel referendum di ieri, diventano quindi definitivi gli aumenti in busta paga per i dipendenti delle imprese edili private, ovvero l’aumento una tantum per gli anni 2018-2022, e gli incrementi in busta paga del 2% per il 2023, dell’1,5% per il 2024, e dell’1% per il 2025.

 

Si tratta del secondo rinnovo contrattuale che ha portato a termine l’intero percorso stabilito dalla Legge n. 59/2016 sulla rappresentatività. Pertanto, il contratto assume valore erga omnes e dovrà essere applicato dalle aziende di edilizia privata a tutti i dipendenti del settore.

I Segretari delle Federazioni di competenza di CSdL-CDLS-USL esprimono soddisfazione per il risultato raggiunto, sottolineando che si tratta di un segnale importante per riconoscere il valore dei lavoratori di un settore fondamentale, che ha vissuto un lungo periodo di crisi e che si auspica possa essere pienamente rilanciato negli anni a venire.

Condotto in porto anche il contratto dell’edilizia, l’auspicio è di poter concludere al più presto gli ultimi contratti di settore ancora non rinnovati.

Federazione Unitaria Costruzioni e Servizi CSdL
Federazione Costruzioni e Servizi CDLS
Federazione Industria-Artigianato-Edilizia USL

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