Il tema casa è diventato una piaga sociale, UCS: affitti drogati dalle politiche sulle residenze atipiche, il Governo corra subito ai ripari o famiglie intere si troveranno a dover abitare per strada

Si fa un gran parlare in questi giorni dei problemi economici che affliggono la cittadinanza ma le soluzioni latitano. Uno dei nodi più grossi è legato alla casa perché se è difficilissimo acquistarne una a causa dei tassi dei mutui alle stelle, è altrettanto arduo affittare.

Così è lunga la fila di persone che ogni giorno si rivolge a noi per domandare aiuto a trovare una soluzione a un problema ormai diventato vera e propria piaga sociale.

Persone che vivono a volte da decenni nello stesso immobile e che hanno pagato regolarmente l’affitto stanno perdendo sonno e tranquillità al pensiero che, come è capitato a tanti in questi mesi, il proprietario di casa potrebbe pretendere, non una semplice rivalutazione del canone, ma una cifra molto più alta. Questo a causa delle richieste che arrivano da fuori grazie alle cosiddette residenze atipiche che hanno drogato il mercato immobiliare. Basta andare sui social per toccare con mano in quanti da fuori cerchino case a San Marino per poter prendere la residenza e quanto siano disposti a pagare. E qui è proprio il caso di dire che dove non era arrivata l’inflazione è giunta la politica.

È dunque assolutamente urgente che nell’immediato sia la stessa politica a porre in essere delle azioni sia per disintossicare i costi degli affitti da tariffe drogate, sia per scongiurare gli sfratti di intere famiglie che non potendosi permettere affitti doppi, si troverebbero a non avere più una casa. La stessa cosa vale per anziani monoreddito, condannati a perdere la propria meritata serenità.

Nell’ultima puntata di Viceversa, trasmissione in onda il giovedì sera su RTV, tra gli ospiti del giornalista Mauro Torresi c’era Isabella Mancini in rappresentanza della Caritas di Rimini che ha svelato dati molto crudi rispetto al tema casa. Moltissimi giovani chiedono ospitalità alla Caritas e vi restano anche dopo aver trovato un lavoro perché troppe volte lo stipendio non basta a coprire i costi di una abitazione. Si tratta di giovani spesso molto motivati e ben disposti a lavorare e studiare, il che però non è sempre possibile se le famiglie non riescono a far quadrare i conti e se sono addirittura assillate dal pensiero di perdere la propria casa. Vale a dire che in assenza di strumenti che accertano il reddito, l’Università soprattutto a San Marino, per tanti è diventata proibitiva. Tutto ciò con gravi conseguenze sulla futura vita lavorativa dei ragazzi.

Auspichiamo che in questo ultimo scorcio di legislatura passino in secondo piano progetti faraonici di nessun impatto per le persone che rischiano di rimanere senza un riparo e che si adottino atti concreti che risolvano criticità, confrontandosi con le parti sociali, che se non risolte inasprirebbero ulteriormente situazioni già molto gravi per la collettività.

San Marino, 21/01/2024 Unione Consumatori Sammarinese

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