ANCORA TROPPO TIMIDI GLI INTERVENTI A SOSTEGNO DELLA FAMIGLIA, USL:LA SEGRETERIA COMPETENTE NON SIA SENSIBILE SOLTANTO A PAROLE

I numeri raccontano un Paese che non cresce più e che piano piano si svuota. È così arrivata l’ennesima flessione al ribasso di un inverno demografico che anche a San Marino non dà tregua. I numeri del resto, altro non fanno che fotografare un Paese dove anche chi li desidera, rinuncia ad avere figli per il peso dei costi della vita che aumentano, degli stipendi che perdono terreno sull’inflazione nonostante i rinnovi dei contratti e i relativi aumenti anche a causa dei non aiuti reali alle persone.

Le politiche per le famiglie sono ancora davvero troppo timide, per non dire ferme al palo dalla legge n. 129 del 2022, che sì, ha dato degli strumenti, ma non è stata più “ripresa” o ampliata per quel che riguarda ad esempio la parte sulla disabilità o per assistere persone care residenti fuori territorio.

Non è un caso che fra le persone che faticano di più ad arrivare a fine mese ci siano proprio le famiglie con figli, figuriamoci quelle con persone non – abili.

Uno scenario che è peggiorato nel postcovid, che ha lasciato il segno su tanti bimbi e adolescenti per i quali il ritorno a scuola e alla vita sociale, dopo anni di assenza di normalità, non è stato facile e ha richiesto la presenza costante di almeno un genitore. Peccato che rinunciare a uno stipendio o a parte di esso significhi per tante famiglie entrare in una soglia di quasi povertà con aiuti che si intravvedono a volte, troppo poche, sulla carta ma che poi quasi sempre, restano sul piatto perché i requisiti sono tanto stringenti che nemmeno con il loro lieve adeguamento al rialzo, consentono l’accesso a chi ne avrebbe invece bisogno. Dunque, paradossalmente chi ha figli, specie se bisognosi di cure o addirittura fragili, non può lavorare magari a tempo pieno se non per niente e nella maggior parte dei casi nemmeno accedere agli aiuti.

Questo è il genere di sostegno che diamo alle famiglie? Il messaggio che vogliamo dare alle giovani coppie che ancora desiderano dei figli e una casa dove crescerli? A tal proposito non possiamo che salutare favorevolmente il decreto che dà la possibilità a chi si è trovato in forte difficoltà nel pagare rate con interessi alle stelle del mutuo prima casa, di fissare un tetto alla rata e di versare la differenza alla scadenza del mutuo nel caso di nuovi rialzi, anche se rispetto alle nostre richieste di otre un anno fa, dove chiedevamo un provvedimento simile che se adottato in piena emergenza avrebbe alleviato le sofferenze di tante famiglie, è alquanto tardivo.

Ben venga tuttavia questa nuova sensibilità da parte del Governo purché essa produca risultati concreti per chi da troppo tempo a parole si sente dire che la famiglia è al centro.

Resta in ogni caso aperta la questione di tempistiche di attuazione dall’aula legislativa all’operatività reale e quindi relativa modulistica e iter burocratico di questo intervento, che a tutt’oggi ci risulta ancora fermo.

Inoltre auspichiamo che, oltre lo sforo della tempistica massima del mutuo per pagare l’eventuale residuo del credito, sia stato ben esplicitato che non ci debbano essere costi notarili aggiuntivi per questa possibilità.

Restano incompiuti molti strumenti di welfare state che sono vitali per le famiglie: chi ha il compito di portare avanti determinate politiche deve farlo celermente e con un reale confronto con OOSS e Associazioni Consumatori, perché è suo compito dato dalla volontà degli elettori e quindi di quei cittadini a cui deve rendere conto e far sentire al centro.

Queste sono risposte urgenti  che la politica non può più esimersi dal dare, chiediamo dunque che si attivi il confronto fermo ormai dal 2022 per poter mettere in campo tutti quegli strumenti che sono indispensabili per aiutare realmente i cittadini e i residenti di questa Repubblica.

 

Condividi

Copia il link

Copia