FEDERAZIONE PUBBLICO IMPIEGO USL: NO A DECISIONI PRESE SULLA PELLE DEI LAVORATORI SENZA CONFRONTARSI CON GLI STESSI

Di decisioni calate dall’alto per il “bene di tutti”  di questi tempi ce ne sono state sin troppe e crediamo sia giunto il tempo di cambiare approccio.

Il lavoratore non può continuare a  subire sulla propria pelle questo modus operandi.

Il ruolo di un Sindacato è quello di dar voce ai lavoratori, ascoltandone le ragioni e confrontandosi proficuamente sulle problematiche, cercando sì di risolverle,  ma mai operando senza averne ricevuto il mandato.

Non si può chiedere ad un Sindacato di firmare un accordo saltando a piedi pari la parte del confronto con i lavoratori il cui primo diritto è quello di essere informati preventivamente e di poter esprimere il loro parere sulle decisioni che li riguardano.

Sono aspetti non trascurabili e che non possono essere lasciati alla semplice burocrazia.

Così venerdì la Federazione Pubblico Impiego di USL non ha firmato, pur non giudicandolo in linea di principio completamente  sbagliato, un provvedimento che mira a certificare mediante timbratura, le 6 ore che il medico non trascorre nel Centro Sanitario, ma  che impiega  nelle visite domiciliari.

È chiaro che  le ore fatte “fuori” devono essere in qualche modo attestate  ma siamo sicuri che le modalità proposte non tolgano tempo ai pazienti e non impattino sul tempo che il medico dedica alle visite?

È palese per chi lavora in una struttura e non si muove dalla stessa, che il metodo più semplice sia la timbratura in entrata  e in uscita;  non è così palese per tutti quei lavori che vengono fatti fuori da un luogo fisico ben preciso e che chiaramente in ogni caso vanno in altra maniera attestati.

“Alla luce di ciò – ha affermato Simona Mazza della Federazione Pubblico Impiego USL – ci interroghiamo sull’opportunità di trovare una soluzione alternativa alla timbratura anche per i sanitari che effettuano visite e terapie a domicilio in orari vicini all’inizio e al termine del canonico orario di lavoro. Il paziente a ben vedere non è un numero e le esigenze non sono per tutti le stesse, ne consegue che non è possibile stabilire in anticipo la durata di una prestazione, specie perché c’è un valore aggiunto dato dalla parte di umanità e vicinanza che è fondamentale per offrire un aiuto concreto al malato anche per quanto afferisce alla parte psicologica, ed inoltre non ci sembrava corretto firmare un accordo dove gli stessi medici ci avevano dato mandato a non firmarlo ma a continuare a cercare una strada alternativa.”

Il 9 marzo, più di 3 mesi fa,  la FPI di  USL aveva chiesto un incontro con i Dirigenti ISS unitamente ai medici,  per avere informazioni più dettagliate e trovare una soluzione condivisa in merito alla ‘revisione organizzativa attività operative territoriali’.  A quella richiesta purtroppo non è mai stato dato alcun riscontro.

Nella giornata di venerdì è stata fatta una forzatura assurda a voler firmare quell’accordo,  in ogni caso non sottoscritto  da noi,  su un qualcosa che,  con tutti i problemi che ha l’ISS,  pur essendo giustamente da normare, sembra essere  più un’ impuntatura.

Era stato chiesto di fare un ulteriore passaggio con i medici e di riaggiornarci in 2-3  giorni,  ma non è stata data la possibilità a USL  di riparlare con i lavoratori.

Passaggio che riteniamo imprescindibile, giusto e normale per chi parla a nome di qualcuno e non vuole prendere quindi decisione sulla pelle degli altri senza renderli edotti e partecipi.

Ora l’ISS, dopo aver tirato dritto,  si dice disponibile al dialogo, auspichiamo che da ora in avanti sia effettivamente e tangibilmente così.

 

San Marino 19/06/2023                                                         Federazione Pubblico Impiego Unione Sammarinese dei Lavoratori – USL

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