Ancora una volta, dopo un momento in cui sembrava si andasse finalmente verso l’inizio dei lavori per l’interramento dei tralicci dell’alta tensione a Cailungo, è calato il più assoluto silenzio. A denunciarlo sono alcune persone che abitano purtroppo nelle case ‘minacciate’ dai tralicci, specie in condizioni atmosferiche avverse.
Le persone che sono venute da noi così hanno affermato che: “Ci avevano assicurato che una volta approvato il decreto che autorizzava Terna a iniziare i lavori, non vi sarebbero stati altri ostacoli. Nessuno di noi a causa del lungo calvario di questi decenni, aveva creduto fino in fondo a certe dichiarazioni ma le tante interviste, gli incontri, le rassicurazioni, avevano comunque riacceso la speranza. Ora viene invece il dubbio che questo continuo rimandare non sia altro che il solito copione, quello che purtroppo va avanti da oltre 20 anni. Nel frattempo, in tanti si sono ammalati anche gravemente e chi non ha modo di comperare un’altra casa, ovvero la maggior parte delle persone, deve convivere con il brusio talvolta insopportabile dei tralicci e il timore di conseguenze purtroppo irreversibili per sé e per i propri figli”.
Come UCS abbiamo seguito da vicino la vicenda del mancato interramento dei tralicci a Cailungo anche incontrando il Segretario competente che si era detto pronto a fare tutto il possibile: dati e numeri alla mano, nella zona dove sorgono i tralicci, l’inquinamento elettromagnetico rilevato è molto alto.
Come si vede non c’è assolutamente altro tempo da perdere, né è più accettabile addossare le responsabilità a questo o quello. Se chi ha competenza per avviare il cantiere non sta dando seguito agli impegni presi, allora è necessario che venga richiamato subito alle sue responsabilità. Non si tratta di questioni solo burocratiche, ma di una vera e propria emergenza di cui forse qualcuno non ha ancora preso piena consapevolezza.
San Marino 03/02/2025 Unione Consumatori Sammarinesi