Fino a poco tempo fa abbiamo assistito a un cambiamento significativo nel panorama economico: i tassi d’interesse erano aumentati; ma mentre salivano per prestiti, mutui e leasing, strumenti finanziari o investimenti, i rendimenti sui conti correnti rimanevano invariati. Ora che i tassi stanno calando, vediamo una diminuzione dei rendimenti sui conti correnti, già molto bassa, praticamente immediata.
Questa situazione solleva interrogativi legittimi sull’equità del sistema Bancario.
Le Banche, infatti, sembrano rispondere ai cambiamenti dei tassi d’interesse in modo unidirezionale, adattandosi con maggiore rapidità quando i tassi scendono, ma rimanendo immobili quando i tassi salgono.
Ecco il punto cruciale:
Quando la BCE aumenta i tassi d’interesse, che riflettono una politica monetaria più restrittiva, ci aspetteremmo che anche i tassi d’interesse sui conti correnti aumentassero. Questo avrebbe un impatto positivo per i clienti, che potrebbero beneficiare di rendimenti maggiori sui propri risparmi.
Tuttavia, in pratica, spesso assistiamo al contrario: i tassi sui conti correnti rimangono statici, mentre le banche adeguano solo le loro offerte su prodotti finanziari più complessi, adducendo a motivazione che i c/c sono progettati principalmente per facilitare le transazioni quotidiane, come pagamenti e prelievi, piuttosto che per accumulare liquidità o generare rendimenti.
In parte è così, ma essendo sempre molto bassi rispetto ad altri strumenti finanziari come i conti di risparmio, i depositi a termine o gli investimenti, che senso ha portarli quasi a “0” o diminuirli a tal punto che spesso non arrivano a coprire neanche le spese della gestione del c/c.
Questo è un pessimo segnale per i consumatori, soprattutto in un sistema “chiuso” come il nostro.
Come UCS abbiamo segnalazioni di persone molto scontente, c/c con interessi dello 0,10% se va bene, con tenute conto che varia dai 12 euro per i più fortunati sino a circa 40 euro annui, per non parlare delle chiusure conto che, fino a pochi anni fa, quando anche interfacciandoci con BCSM riuscimmo a far applicare il regolamento che sancisce la chiusura a costo “0”; anche lì erano dai 50 agli 80 euro a chiusura.
Inoltre, le operazioni bancarie allo sportello sono circa di 4-4,50 euro quando va bene, e non ci si venga dire che si può fare con l’app, poiché non tutti sono avvezzi a questi sistemi ed in ogni caso anche questo servizio ha un costo che non è sicuramente equiparabile alla miseria delle percentuali di interesse sui c/c delle persone “normali”.
Chiediamo alle istituzioni finanziarie di adottare politiche più eque e di garantire che i tassi sui conti correnti riflettano in modo più coerente i cambiamenti nei tassi d’interesse generali e soprattutto di non scendere su percentuali insignificanti rispetto a quello che chiedono per “tenere” i conti stessi e per le varie operatività.
Riteniamo che sia essenziale che i clienti abbiano un ruolo attivo nel richiedere condizioni più giuste anche per nostro tramite e che il settore bancario risponda alle esigenze e alle aspettative dei risparmiatori con maggiore attenzione.
l’UCS continuerà a lavorare per far capire alle istituzioni finanziarie che è imprescindibile, anche per il buon nome del sistema, che offrano condizioni più eque.
Invitiamo la cittadinanza a rimanere informati anche tramite i nostri social, a venire in sede, presso USL, per casistiche personali, via XXVIII Luglio 212, Centro Uffici Tavolucci e a far sentire la vostra voce in questa importante questione.
San Marino li, 28 agosto 2024 Unione Consumatori Sammarinesi – UCS