IL QUESTIONARIO USL FA LUCE SU TANTI CASI DI VITTIME SILENTI DI CONTINUE AGGRESSIONI VERBALI, PSICOLOGICHE E ANCHE FISICHE

Lo scorso marzo USL ha lanciato l’Osservatorio per raccogliere dati su Violenze e molestie nel mondo del lavoro, sensibilizzare, proporre soluzioni e assistere le vittime con lo sportello d’ascolto ed il numero dedicato – 366 845 2485 – al quale risponde personale appositamente formato.

 

Ad oggi, lo Sportello d’Ascolto ha accolto 17 persone. Le vittime sono in maggioranza donne che hanno denunciato di essere state demansionate e di aver subito violenza verbale e psicologica. Purtroppo tra queste c’è anche chi ha denunciato di aver subito violenza fisica mentre per fortuna sono stati registrati pochi casi motivati dall’orientamento sessuale. Segnalati anche casi di mobbing sia verticale che orizzontale.

 

Lo scorso maggio inoltre l’Osservatorio ha predisposto un questionario anonimo frutto di una analisi approfondita per mettere a fuoco la portata del fenomeno delle violenze e delle molestie nel mondo del lavoro Sammarinese. Al questionario, rimasto aperto per un mese, hanno risposto 210 persone, tra queste 120 vittime dirette, 28 persone che hanno assistito al maltrattamento. La maggioranza delle vittime ha denunciato mobbing verticale, orizzontale, aggressioni verbali e molestie sessuali compiute da parte di uomini nel 67% dei casi. Il 60% delle vittime ha informato qualcuno del maltrattamento subito/assistito, tuttavia il problema è stato perlopiù ignorato. Significativi i motivi dietro la mancata segnalazione dei maltrattamenti sul lavoro: tra i più citati ci sono la mancanza di fiducia nelle figure preposte a risolvere la controversia; la paura di ripercussioni; e l’idea che, comunque, denunciare il fatto non avrebbe portato ad alcun cambiamento.

I rispondenti al questionario dicono che per la maggior parte non è stato preso alcun provvedimento verso il/la responsabile. Nel 21% dei casi la vittima si è addirittura dovuta dimettere per uscire da una situazione di rischio. Questo dato conferma un fenomeno che USL ha già denunciato altre volte: ad oggi a San Marino non ci sono tutele sufficienti per chi è vittima di VeM sul lavoro e troppe volte l’unica via di uscita è quella di dimettersi, perdendo il lavoro e l’accesso agli ammortizzatori sociali.

Abbiamo anche chiesto a vittime e testimoni di VeM quali fossero gli interventi di supporto che avrebbero voluto ricevere per essere più tutelati: intervento diretto dei superiori, solidarietà e sostegno dei colleghi, allontanamento del molestatore e possibilità di dimettersi per giusta causa sono le misure più richieste ma è bene menzionare che una fetta considerevole di persone avrebbe apprezzato anche l’esistenza di un meccanismo di segnalazione in azienda ed un aiuto psicologico specializzato.

Il questionario mirava anche ad analizzare i settori più colpiti da episodi di VeM in ambito lavorativo. Tali comportamenti si sono verificati, nei 2/3 dei casi, in aziende del comparto privato ed in prevalenza nel settore industriale (30%), seguito da quello dei servizi (19.7%) e del commercio (8.2%). Più della metà dei casi sono stati registrati in aziende con 20 o più dipendenti.

USL sta continuando ad analizzare i dati e pubblicherà un report più approfondito nelle prossime settimane al fine di gettare luce sul fenomeno di VeM nel mondo del lavoro. Rinnoviamo l’invito a rivolgersi al nostro punto d’ascolto per lavoratori e lavoratrici a San Marino (anche frontalieri), dove troveranno sostegno e consulenza preservando l’anonimato.  

 

 

 

San Marino 06/07/2025                                                                     Unione Sammarinese Lavoratori – USL                                                

Corriere di Rimini

 

Servizio RTV 6 luglio 2025

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