FIRMATO L’ACCORDO PER LA STABILIZZAZIONE DEI PRECARI DELLA PA

Il 30 giungo è stato firmato tra Organizzazioni Sindacali e la delegazione di Governo l’accordo per la stabilizzazione dei precari della PA.
Dal 1° luglio iniziano quindi a partire gli effetti per circa 300 lavoratori pubblici.
Tra le varie parti dell’accordo è stato sancito anche l’impegno ad avviare la trattativa per il rinnovo del contratto PA.Inoltre si sono create le premesse affinché non si verifichi più il fenomeno del precariato; infatti l’Amministrazione si impegna ad emettere periodicamente i bandi di concorso per i posti vacanti. In caso contrario, verrà applicato un meccanismo automatico di stabilizzazione dopo tre anni di servizio su posizione vacante prevista dal Fabbisogno.
Un risultato molto positivo, è stato definito dai dirigenti delle tre Federazioni Pubblico Impiego, sintesi di una mediazione di due posizioni inizialmente molto distanti; con la contrattazione e il confronto si è giunti a un accordo che accontenta entrambe le parti e soprattutto dà risposte concrete ai dipendenti precari da molti anni.
Attraverso la stabilizzazione questi lavoratori si vedono riconosciuti diritti normativi ed economici che li allineano ai colleghi non precari.
Come nelle precedenti stabilizzazioni sono previste una prima fascia a cui accedono i dipendenti che al 31 dicembre 2021 abbiano maturato tre anni di servizio o cinque anni per il personale docente e una seconda fascia che prevede una anzianità di servizio di due anni per di dipendenti PA o tre anni per il personale docente.
La prima fascia garantisce il “vecchio” regime retributivo e normativo con le seguenti decorrenze: 1 luglio per il personale PA e 1 settembre per i docenti; la seconda fascia garantisce, previo superamento di una verifica di idoneità, la priorità per i futuri incarichi e, alla maturazione dei requisiti della prima fascia, il tempo indeterminato con il “nuovo” regime retributivo e normativo.
Altro risultato importante è l’allineamento dell’accordo a suo tempo firmato per il precariato ISS con quello attuale, in tal modo tutti i precari pubblici sono nelle medesime condizioni
Parte integrante dell’accordo è l’allegato 1, riguardante le linee di indirizzo per il nuovo regime normativo e retributivo, che Governo e Sindacati si impegnano ad adottare nel tavolo del rinnovo del contratto che dovrà essere aperto entro il mese di luglio. La trattativa dovrà conciliare la necessità di tutelare il potere d’acquisto di salari e stipendi dei lavoratori – fermi al 2010-, coniugandola con l’esigenza dell’Amministrazione” di contenere le spese.
Le parti si sono impegnate altresì a salvaguardare, in sede di contrattazione collettiva, il principio della non disparità tra lavoratori che svolgono le medesime mansioni, affinché non vi siano differenze tra il “vecchio” e il “nuovo” regime normativo e retributivo.
Un risultato storico che getta le basi per il futuro del pubblico impiego.
 
 
 

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