Il Direttivo della Federazione Pensionati USL si è riunito lunedì 4 agosto per ribadire il proprio forte NO a una riforma IGR che colpisce le fasce più deboli.
Il Paese già soffre di una erosione del potere di acquisto mai visto dal dopo-guerra; il depauperamento degli stipendi e delle pensioni è del resto sotto gli occhi di tutti, quindi non c’è momento più sbagliato per decidere di colpire ancora i redditi più ‘tartassati’.
A dire il vero anzi questo è proprio il tempo di compiere una apertura di compasso e cercare di raggiungere così i redditi non dichiarati e i grandi debitori. Inaccettabile al giorno d’oggi l’impunità fiscale riservata a qualcuno.
Da quel che abbiamo potuto leggere infatti gli interventi che si vorrebbero mettere in campo per favorire la riscossione del non dichiarato, sembrano ben poco incisivi.
Purtroppo dunque non ci resta che appurare una volta di più come gli ‘eletti’ che dovrebbero rappresentarci non siano però in linea con le necessità delle persone, molte delle quali alle prese con difficoltà quotidiane sempre più pressanti.
In questi anni siamo stati al fianco di persone che addirittura rischiavano di rimanere senza un riparo perché da un giorno all’altro, pur avendo sempre pagato l’affitto, si sono viste richiedere un canone fino al doppio di quanto pagavano. Un problema che nonostante i numerosi passi avanti compiuti grazie alla Legge casa, non è stato risolto del tutto.
L’affitto pesa come un macigno sugli stipendi medio-bassi che con la nuova riforma dovrebbero inoltre sostenere anche 500 euro di spese tracciate su smac per fruire per intero dei benefici fiscali che altrimenti verrebbero meno. Tuttavia non è possibile far rientrare tra quelle spese per esempio l’assicurazione o le utenze, tolte le quali per chi paga un affitto, resta ben poco da spendere.
Perché il legislatore non tiene conto di problematiche così palesi? L’unica risposta è che vi è un evidente scollamento tra chi è chiamato a guidare il Paese e chi lo vive.
Come Federazione Pensionati USL faremo tutto il possibile per riportare l’attenzione della politica sui problemi delle persone. Sono troppi coloro che si rivolgono a noi in cerca di aiuto e che riferiscono di non essere in grado di vivere gli anni della pensione con la serenità che invece meritano.
Da un lato desidererebbero dare una mano a figli e nipoti anche essi vittime dell’erosione del potere d’acquisto che ha reso il lavoro in certi casi addirittura povero, e dall’altra avrebbero loro bisogno di un aiuto per arrivare alla fine del mese riuscendo a pagare tutti i conti e mantenersi in salute nonostante le difficoltà nel ricevere assistenza dalla Sanità pubblica in tempi ragionevoli.
Basta prendere i soldi dai redditi bassi e dal ceto medio impoverito, i soldi si vadano a prendere dove ci sono e dove non sono stati mai presi.
San Marino, 06/08/2025 Federazione Pensionati USL