DENATALITÀ: BENE I PRIMI SEGNALI, ORA SERVONO POLITICHE STRUTTURALI

In una fase in cui il calo demografico sta diventando una delle principali sfide per molti Paesi europei, è importante che anche San Marino stia riportando il tema della natalità al centro dell’agenda politica.

I dati sono chiari: con un tasso di fecondità dello 0,84, la Repubblica è tra i Paesi europei più colpiti dall’inverno demografico.

Siamo ben al di sotto del livello di sostituzione generazionale, una tendenza che, se non invertita, rischia di compromettere il futuro economico e sociale del Paese.

È quindi importante dare concretezza agli annunci, mettendo in campo strumenti efficaci e misure inclusive. Tra le proposte più urgenti da mettere in campo, che USL ha già più volte avanzato, vi sono l’estensione della maternità anche a chi non lavora, più congedi retribuiti per le madri e/o i padri, l’istituzione di un fondo natalità, uno sportello unico che tratti tutti gli incentivi, solo per citarne alcuni che garantiscano un sostegno reale.

Il recente impegno del Segretario di Stato con delega alla Famiglia – che ha annunciato nuovi interventi a sostegno delle famiglie – va nella direzione giusta. Come Unione Sammarinese dei Lavoratori esprimiamo apprezzamento per questa attenzione, che riteniamo doverosa e necessaria ed anche per aver accolto diversi suggerimenti.

L’approccio culturale è parte del problema, ma non è l’unico. Sempre più famiglie, anche con minori, si trovano in difficoltà economiche. I numeri della Caritas lo confermano. Quindi è doveroso il sostegno delle fasce più fragili ma se non si tutelano realmente anche le famiglie a reddito medio, la denatalità non si invertirà: oggi anche chi lavora e contribuisce rischia di non potersi permettere un figlio.

A questo si aggiunge la crescente sensazione, da parte di molti giovani, di non avere opportunità reali di costruire il proprio futuro in Repubblica. La mobilità verso l’estero – anche per motivi di prospettiva professionale – ne è un sintomo evidente e questo non aiuta sul versante denatalità.

“Per affrontare tutto questo – afferma il Segretario Generale USL Francesca Busignani – occorre uno sforzo corale. Le istituzioni stanno mostrando un’apertura importante, che va sostenuta e rafforzata. Serve però una visione di lungo periodo: un welfare comunitario moderno, capace di accompagnare le persone in tutte le fasi della vita e di garantire accesso equo a servizi di qualità. Certo è che senza il mantenimento del potere d’acquisto, nella nostra Repubblica diventerà sempre più difficile per le famiglie pensare serenamente di avere figli”.

Sostenere la natalità significa creare un ambiente in cui le persone possano scegliere di avere figli senza temere ripercussioni economiche o sociali. È il momento di costruire, insieme, politiche strutturali e inclusive che rendano quella scelta possibile.

Corriere di Rimini

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