Sciopero generale, gli organizzatori: “Di nuovo in piazza, siamo 8mila”

Una marea di gente e molto rumorosa. Ancora in strada, ancora in piazza nel giro di sole due settimane – circostanza rara –, di nuovo in concomitanza con la Commissione finanze. Il corteo di scioperanti – in testa Csdl, Cdls e Usl, gli organizzatori – parte da piazza Nazioni Unite, sfila per le vie del centro e arriva sotto a Palazzo Pubblico. Allo Sciopero generale 8mila i partecipanti secondo gli organizzatori5mila per la Gendarmeria.

Manifestano il proprio dissenso contro una Riforma Igr ritenuta iniqua e dannosa per lavoratori e pensionati, residenti e frontalieri. I sindacati dal palco ricordano che lo sciopero è un investimento sul futuro e che a dimostrarlo sono i giovani e giovanissimi scesi in piazza. Il dialogo rimane la strada migliore – dicono -, ma i risultati ottenuti non soddisfano. “Vogliamo risposte serie non le briciole – attacca Milena Frulli, Cdls -. Il governo cerca di spaccare il Paese mettendo lavoratori contro lavoratori. Mentre stupisce il silenzio di alcune associazioni datoriali: il contrasto sociale che si creerà lo dovranno gestire loro”.

“Dobbiamo ringraziare questa piazza – continua la Frulli ai nostri microfoni – perché a distanza di 15 giorni è piena un’altra volta, quindi dimostra che i lavoratori pensionati non amano questa riforma. Le richieste più importanti sono la non discriminazione dei lavoratori frontalieri e la protezione dei redditi medio-bassi. Non possiamo proteggere i redditi solo fino a 23 mila euro, quelli sono redditi bassissimi, ci sono altri redditi che vanno protetti e in più è ora che chi non ha mai fatto il proprio dovere per lo Stato comincia a farlo, quindi che emerga l’evasione, emerga l’elusione”.

“All’interno della maggioranza – ricorda Francesca Busignani, Usl, nel suo intervento – ci sono consiglieri che non sono d’accordo. Non abbassate la testa, dateci una mano a fermare questa riforma. Vogliamo controlli veri, che mettano le mani nelle tasche dei grandi debitori”. Il giorno prima dello sciopero circolano volantini anonimi, bollati dai sindacati come una becera propaganda.

“Se qualcuno pensava che questo sciopero fosse uno flop – spiega a Rtv – e ha tentato anche di fare un volantinaggio proprio per depotenziarlo, si è sbagliato di grosso ed è ora che si metta della bella cenere sulla testa, chieda scusa e faccia marcia indietro. Il volantino che girava era un testo senza single dove in sintesi si diceva che era tutto bello, avevamo trovato i nostri punti d’accordo e quindi fra le righe cosa andate in piazza a fare? Ma la gente non è stupida”.

Enzo Merlini, Csdl, apre il suo discorso con un richiamo a Gaza e alle manifestazioni italiane. Lamenta un livello bassissimo del confronto con il governo sulla Riforma Igr, con la quale – dice – si sono fatti lo sconto da soli. Se non si fermano loro – conclude -, non ci fermeremo nemmeno noi”.

“Ringraziamo chi ci ha rimesso due giornate di stipendio nell’arco di pochi giorni – afferma Merlini ai nostri microfoni – per combattere per una cosa giusta e questa cosa giusta, a mio avviso, si dovrebbe tramutare in una presa d’atto del governo. Quattro su dieci di loro tra l’altro beneficerebbero di quello sgravio fiscale, mentre ai loro dipendenti le tasse potrebbero essere aumentate. Di fronte a questo provvedimento, di fronte a questa piazza credo che dovrebbero ragionare e valutare se non sia il caso di dare dimissioni perché è davvero troppo”.

Comunicato stampa
CSdL-CDLS-USL

Condividi

Copia il link

Copia