UCS: PIÙ CHE COSTRINGERE I CONSUMATORI A RIMANERE IN TERRITORIO SI DOVREBBE LAVORARE PER RIDARE FIDUCIA AL SISTEMA
La riforma IGR, frettolosamente approvata in prima lettura alla vigilia della pausa estiva, sta dando più di qualche preoccupazione ai consumatori, certi che una ulteriore tegola rischia di cadere sulla loro testa in un tempo in cui le difficoltà non sono affatto poche.
Come UCS, condividendo tutto quanto già evidenziato sulle criticità della riforma, ci preme porre l’accento sull’aspetto riguardante i consumi. È chiaro che si vogliono aumentare i consumi in territorio e pur senza entrare nel merito di tale intendimento, è palese il rischio che, limitando in questo modo le scelte del consumatore, i prezzi potrebbero subire sensibili aumenti.
Altrettanto chiaro è che, far fronte a tali aumenti sarà più semplice per chi ha redditi alti e sarà invece molto più difficile per chi dispone di redditi medio-bassi. L’accesso per intero ai benefici fiscali è infatti riservato a chi smaccherà 6000 euro, indipendentemente dal reddito. E il fatto che all’interno dei 6000 euro non sia possibile conteggiare per esempio le utenze, è un’altra questione di non poco conto.
In questo quadro dove è evidente lo squilibrio di potere, a tutto svantaggio di chi si vede obbligato ad acquistare ‘a qualunque prezzo’, sono di fondamentale importanza le tutele a difesa del consumatore.
A questo proposito ormai mesi fa è stata nominata una professionista di comprovata esperienza e elevate competenze giuridico-amministrative alla guida dell’Autorità di Vigilanza dei Consumatori, disciplinata dal decreto delegato 20 dicembre 2024 n. 206.
Suddetta Autorità di Vigilanza ha facoltà di avviare, previa segnalazione, indagini ovvero attività ispettive in loco presso gli operatori economici o in altro ambiente ove si svolga attività professionale, commerciale, industriale o artigianale, al fine di valutare eventuali violazioni.
Purtroppo come UCS riceviamo innumerevoli segnalazioni di pratiche di vendita non corrette e la speranza è che le novità introdotte dalle recenti normative siano foriere di reali benefici e tutele per consumatori che troppo spesso ne lamentano la carenza.
Più che obbligare il consumatore a spendere in territorio, una classe politica che si riconosca nei valori della democrazia e della libertà, dovrebbe generare fiducia nel sistema e migliorarlo lavorando per un libero mercato competitivo e non con prezzi più alti, come si evince dal nostro ufficio Dati e Statistica.
San Marino 29/07/2025 Unione Consumatori Sammarinesi UCS