Milena-Frulli-CDLS-Enzo-Merlini-CSdL-Francesca-Busignani-USL

Riforma IGR: i Sindacati hanno fatto sold out nella serata di confronto con maggioranza e opposizione

Prosegue la mobilitazione: il 5 settembre è previsto l’Attivo dei quadri delle tre sigle, l’8 settembre inizieranno le assemblee zonali con tutti i lavoratori, lavoratrici ed i pensionati. Confermato lo Sciopero Generale se la maggioranza non cambia sostanzialmente o non ferma la riforma

RSM 27 08 2025 – CSdL, CDLS e USL hanno voluto informare la cittadinanza e il mondo del lavoro sui contenuti della Riforma fiscale che il Governo vuole portare in Commissione Finanze alla fine di settembre e in seconda lettura entro novembre, confrontandosi con esponenti di maggioranza e opposizione. In particolare, con i Consiglieri Massimo Andrea Ugolini (Coalizione PDCS/AR), Silvia Cecchetti (Coalizione Libera/PS/PSD) e Gian Luigi Macina (in rappresentanza delle opposizioni). Il vivace dibattito è stato moderato efficacemente da Mauro Torresi, giornalista di San Marino RTV.

La risposta è arrivata da una sala Montelupo piena di persone, che hanno perfettamente compreso l’intenzione del Governo di mettere le mani in tasca ai lavoratori, residenti e frontalieri, e ai pensionati, piuttosto che condurre una lotta serrata all’evasione e all’elusione fiscale. I tre Segretari Generali hanno ribadito la loro contrarietà al provvedimento: a fronte di una riduzione del potere d’acquisto di stipendi e pensioni compresa tra il 10% e il 20% negli ultimi anni, con rinnovi contrattuali che non hanno recuperato parte dell’inflazione, e pensioni di fatto rivalutate solo in minima parte, non solo le tasse non devono aumentare, ma devono essere ridotte!

“Se i provvedimenti contenuti nella riforma non andranno a modificare l’attuale condizione dei lavoratori e pensionati, concentrandosi esclusivamente sui controlli, questa maggioranza può andare avanti senza problemi; altrimenti il PdL va radicalmente cambiato e serve tempo per modificare un impianto di cui, tra l’altro, non si conoscono le ricadute”.

Su questo punto, Enzo Merlini, Milena Frulli e Francesca Busignani hanno trovato sinergie con l’esponente di Rete, Gianluigi Macina, che ha puntato il dito anch’egli sui controlli, concentrati in particolare sulle persone fisiche che, negli ultimi anni, sono finite sotto la lente del fisco sammarinese; molti di meno invece quelli sulle aziende, che hanno peraltro risultati molto più evidenti in termini di maggiori entrate.

È emerso come i controlli automatici sulle imprese che dichiarano meno di 15mila euro, previsti dalla riforma ed enfatizzati dai due Consiglieri di Maggioranza, siano inapplicabili fino al 2027, per di più da un Ufficio Tributario sotto organico. “L’obiettivo principale di una riforma equa – ribadiscono gli organizzatori – deve essere quello di recuperare le risorse sottratte eludendo il fisco, senza perdere tempo”.

La platea si è scaldata col passare dei minuti, soprattutto con gli interventi degli esponenti di Maggioranza che hanno tentato di difendere il provvedimento, con posizioni vicine al Segretario alle Finanze, ma di fatto smentite dai dati, come quelli relativi al meccanismo SMaC.

Per avere lo “sconto fiscale” si costringerebbero le persone con minori disponibilità economiche a spendere di più in territorio, dove i prezzi sono spesso più elevati rispetto al circondario, introducendo di fatto una tassa occulta. Per tutti la soglia è di 6.000 euro; una cifra esorbitante per i redditi bassi, mentre per quelli medio-alti verrebbe ridotta: un palese esempio di iniquità. Dire che i redditi bassi verrebbero salvaguardati, è una vera e propria falsità!

È altrettanto falsa l’affermazione secondo cui le aliquote non vengono aumentate: la non applicazione della legge sul Fiscal Drag per volontà dell’attuale Segretario alle Finanze, ovvero la mancata depurazione degli effetti dell’inflazione sul piano fiscale, fa sì che i redditi passino a scaglioni superiori con aliquote più alte. Senza dimenticare il raddoppio delle imposte sul TFR e la modifica degli oneri deducibili; ad esempio le spese per il dentista sarebbero scaricabili solo se fatte a San Marino.

Come se non bastasse, la manovra colpisce in maniera pesante i lavoratori frontalieri, una risorsa per l’economia sammarinese, riproponendo ancora una volta un’evidente discriminazione fiscale come ai tempi della tassa etnica, che ricreerebbe un pessimo clima all’interno dei posti di lavoro.
Ai lavoratori non residenti con redditi medio-bassi la Riforma costerebbe quasi una mensilità; con il rischio, peraltro, di un esodo massiccio verso l’Italia e l’impoverimento del nostro tessuto economico. “È una discriminazione inaccettabile, hanno ribadito Merlini, Frulli e Busignani, totalmente incoerente anche con la prospettiva della firma dell’Accordo di Associazione con la UE”.

Si è avuta la netta sensazione che la Maggioranza non sia pienamente consapevole degli effetti concreti che la riforma, peraltro non suffragata da dati e proiezioni del Governo, avrebbe sui lavoratori e pensionati. Un provvedimento a scatola chiusa; proprio per questo i vertici sindacali chiedono di cassare gli articoli che riguardano i redditi da lavoro dipendente e da pensione e contestualmente di avere il tempo sufficiente per fare tutti gli approfondimenti necessari, atti ad una radicale revisione dell’impianto della norma.

“Non ci facciamo abbindolare dalla richiesta che ci viene rivolta di suggerire interventi alternativi che producano le medesime entrate – dichiarano CSdL CDLS e USL -. Per quanto ci riguarda, se proprio Governo e Maggioranza vogliono tassare di più i redditi, di certo bisogna guardare altrove, come quelli da capitale, che sono aumentati in misura significativa, stando ai pochi dati disponibili. Ma la priorità deve essere la caccia all’elusione e all’evasione, individuando i migliori strumenti da attuare nell’immediato. Se quelli svolti negli ultimi anni hanno prodotto accertamenti e contestazioni pari a 3/6 milioni all’anno, è verosimile che si possa puntare molto più in alto”.

Le OO.SS. hanno iniziato la fase di mobilitazione per informare i lavoratori sui contenuti della Riforma e per decidere le prossime iniziative sindacali: già il 5 settembre è previsto l’Attivo dei Quadri delle tre sigle, e poi l’8 settembre partiranno le assemblee zonali.

In chiusura di dibattito è arrivata qualche timida apertura da parte dei due rappresentanti della Maggioranza, ma solo su alcuni aspetti e non sull’impianto complessivo; resta da vedere se il dialogo si sposterà in maniera concreta sul tavolo della Segreteria Finanze. Con queste condizioni, si profila lo Sciopero Generale, con l’obiettivo di raggiungere una vera equità e salvaguardare i redditi fissi.

CSdL – CDLS – USL

Condividi

Copia il link

Copia