USL: Il 28 luglio rinverdiamo la memoria dei valori che hanno reso grande la Repubblica

Ci apprestiamo come ogni anno a celebrare la festa della Libertà che qui in Repubblica si fa coincidere con il 28 luglio perché proprio in questo giorno, nel 1943, venne sciolto il partito fascista sammarinese: soltanto tre giorni prima Mussolini era stato arrestato. A San Marino la memoria di quel periodo è resa lievemente più sopportabile dalle pubblicazioni che negli ultimi decenni hanno rivelato le vicende di una Repubblica buona che anche negli anni più bui seppe tenere accesa la luce della speranza offrendo riparo, tra gli altri, a tanti ebrei che altrimenti sarebbero stati spediti nei campi dai quali sarebbero stati inghiottiti per sempre. Qui prevalse quello che Levi ne La Tregua descrisse come “il sentimento che il giusto prova davanti alla colpa commessa da altri e gli rimorde che esista, che sia stata introdotta irrevocabilmente nel mondo delle cose che esistono”. È sempre Levi a riportarci alla mente una grande lezione: che è una speranza ingenua quella che riposa su tagli troppo netti fra il male e il bene, fra il passato e il futuro. Il fatto che il 28 luglio del 1943 si sia chiusa una pagina oscura non significa che oggi siamo completamente al riparo dalle ingiustizie. I nostri padri, cui va la più profonda gratitudine per aver creato le basi del tempo in cui viviamo, le hanno combattute e vinte e noi non possiamo esimerci dal fare altrettanto. Se solo guardiamo ciò che accade nel mondo, ci rendiamo immediatamente conto che sono troppi i popoli che non godono dei nostri stessi diritti, dove addirittura il diritto alla vita è negato. Segno che la guardia va tenuta costantemente alta onorando la lezione di chi prima di noi ha creduto in un mondo libero e ha lottato perché l’utopia diventasse realtà.

c.s. Unione Sammarinese Lavoratori – USL

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